Licata, la deputata europea Annalisa Tardino: «Il liceo Linares non mi vuole perché sono leghista»
Ci sono motivazioni di natura politica dietro l’annullamento della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico al Liceo Linares di Licata. A quanto pare sì a sentire l’eurodeputata licatese della Lega Salvini, Annalisa Tardino.
Appreso che l’iniziativa sarebbe stata riservata a una ristretta delegazione di studenti, Annalisa Tardino ha scritto alla dirigente scolastica Greco motivando la decisione di non partecipare all’iniziativa.
«Mi spiace enormemente annullare la mia presenza, quella del senatore Pittoni, presidente della Commissione istruzione e beni culturali del Senato e del dott. Tulone, ricercatore presso l’Università degli studi di Palermo – ha scritto la neo deputata europea – all’inaugurazione dell’anno scolastico già fissata per il 21 settembre, evento al quale sono stata invitata e che con grande entusiasmo ho da subito condiviso anche con altre figure istituzionali. Dal canto mio avrei portato l’esperienza di una studentessa licatese che con la forza dell’impegno e con l’amore per lo studio, valori questi che dovreste trasmettere ai vostri studenti, si ritrova oggi a rappresentare anche Licata al Parlamento europeo. Avremmo parlato dei rapporti con l’università, dei progetti di legge in commissione cultura del Parlamento e soprattutto delle opportunità che l’Europa riserva agli studenti, per le quali avevamo già preparato una piccola guida da distribuire. Mi è spiaciuto, purtroppo, essere informata dell’esistenza di una circolare inviata ieri, volta a sminuire la portata dell’evento organizzato, che sarebbe invece stata motivo di vanto per qualunque altro istituto. La suddetta circolare non fa menzione, ad esempio, della presenza di un Presidente di Commissione parlamentare del Senato e di un ricercatore con dottorato a Mosca e perfezionamento in USA e limita- stranamente- la possibilità di partecipazione a pochi selezionati alunni e docenti, invece che essere aperta all’intera comunità scolastica, oltre ad annunciare la mia presenza come una mera richiesta da accontentare. Ebbene è evidente come questa comunità, e mi spiace che sia quella scolastica, che dovrebbe orientare la formazione culturale degli alunni scevra da ideologie politiche- che da canto mio non sarebbero di certo esposte all’interno di una scuola- si mostri ancora una volta inidonea a cogliere per sé e per i propri figli le occasioni di crescita. Dinanzi a simili decisioni, basate su sottese strumentalizzazioni legate alla mia appartenenza partitica, credo che a rimetterci siano solo gli studenti, i quali hanno perso una validissima occasione di confronto e crescita, vista la cifra culturale e istituzionale insita nel programma costruito, come si evince dalla locandina che era stata approntata; strumentalizzazioni che, invece, sono deliberatamente state utilizzate da altri membri di questa comunità».